Racconto di Patrizia Ambrosini
C'era una volta un regno lontano, dove l'inverno era
lunghissimo, il sole non sorgeva e il ghiaccio e la neve ricoprivano ogni
cosa.
Ma, il primo giorno di primavera, tutto cambiava: l'aria diventava tiepida e
il sole appariva nel cielo sciogliendo piano piano il ghiaccio e la neve.
Nel paese si faceva una grande festa e tutte le persone in quell'occasione
potevano incontrare il RE.
“OH! magnifico sovrano, ti ho portato un dono, ho inventato un cavallo di
legno che per magia vola nel vento e si alza nel cielo come un'aquila reale”
disse un uomo giunto alla presenza del RE.
“Mostrami questo prodigio e ti ricompenserò con cento monete d'oro”
Allora l'uomo cavalcò il suo destriero, mosse una leva, attivò un
marchingegno e si alzò fin sopra le nuvole.
Appena scese il Re chiese al forestiero di poter provare l'ebbrezza del
volo:”TI ricompenserò, lasciami salire in cielo”.
Il Re era molto ansioso di partire con il cavallo magico che non si informò
di cosa occorresse azionare per far scendere il cavallo.
Preso dall'entusiasmo montò in groppa al cavallo, tirò a sé le briglie, salì
in cielo e sparì.
La festa del primo giorno di primavera stava per finire ma il Re ancora non
era tornato.
Per giorni, per mesi, per anni, lo piansero come un eroe tradito dalla sua
curiosità e leggerezza.
Il forestiero nel frattempo si rivelò un potente mago cattivo e in breve
tempo prese il posto del Re nel regno.
Un giorno, arrivò a Corte, un cantastorie che raccontò di un cavallo che
volava e di un Re innamorato di una principessa.
“Lei è bella come la luna, lui, forte e potente come un eroe. Hanno un
cavallo magico, che vola nel vento e supera i fiumi, i laghi e le montagne
innevate.
Così, quell'anno, per la festa di primavera tornò nel suo regno il RE con il
cavallo magico e la sua principessa e annunciò a tutti che la voleva sposare
e fare di lei la sua Regina.
Il potente Mago, pieno di odio e di rancore perchè il Re era tornato con una
bella fanciulla, preso tutto l'oro del regno, salì sul cavallo magico e
sparì portandosi via la bella principessa promessa sposa.
Il Re quasi impazzì dal dolore poi, solitario e senza scorta partì alla
ricerca dell'amata principessa.
Vagò per montagne e deserti assolati, sconfisse lupi, bestie feroci, orchi e
streghe, si liberò da incantesimi e alla fine arrivò al castello del mago
malvagio.
Trovò il cavallo magico e la sua amata principessa prigioniera nella torre
del castello.
Ci fu un duello, un altro e un altro ancora, il Re e il potente mago
malvagio finirono a combattere sulla rupe di una montagna. Il Re perse la
spada e il mago malvagio si trasformò in un drago che con le sue lingue di
fuoco avrebbe sconfitto il Re .
Il Re era stremato, la sua morte era vicina, quando udì nella valle l'urlo
straziato della sua principessa che invocava il suo nome.
Allora, cercò di trovare dentro di sé il coraggio e la forza per lottare e
salvare se stesso e la principessa; prese delle grosse pietre e una dopo
l'altra le scaraventò contro il drago.
Egli indietreggiava sempre più, stava per perdere l'equilibrio, allora il Re
recuperò la spada e con tutte le forze che aveva la scagliò nel petto del
drago.
Un urlo disumano e impressionante risuonò nella valle mentre il Drago cadeva
all'indietro nel burrone... e morì.
Il Re corse alla torre, liberò la sua principessa e fecero ritorno.
Il loro arrivo fu accolto con grande gioia, nel regno ritornò la
tranquillità, il Re e la principessa si sposarono il primo giorno di
primavera dell'anno seguente.
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