Racconto di Patrizia Ambrosini
Nel tempo in cui le praterie erano immense e le foreste
piene di fiumi pescosi, ci fu la battaglia fra l’orso bruno e l’orso grigio.
Nessuno sa esattamente come andarono le cose, ma si racconta che un giorno,
mentre era intento a mangiare con gusto il miele selvatico, l’orso bruno fu
travolto da un uragano grigio che tentò di rubarglielo. Era l’orso grigio.
I due orsi si affrontarono in un violento combattimento e l’orso grigio, il
ladro, venne sconfitto.
La tradizione gli impose di andarsene dalla tribù: era colpevole di furto,
quel goloso !
L’orso grigio abbassò la testa e senza voltarsi indietro, lasciò la valle
dove aveva trascorso tutta la sua esistenza.
Gli uccelli tacevano al suo passaggio, vedendolo così abbattuto. Camminò a
lungo, attraversò strade e colline, senza sapere dove andare, anche se dopo
essere stato cacciato dalla sua valle non gli importava poi tanto.
Vagò ancora per molte ore, finchè arrivò a una montagna bianca e fredda,
chiamata il paese delle nevi, ma non vide niente, perché aveva gli occhi
velati di lacrime. Non si accorse neppure che la neve cadeva a grandi
fiocchi, che lo spesso tappeto bianco copriva l’orizzonte e che il freddo
gelava cielo e terra.
Camminava e basta. Non notò le oscure tenebre che si posarono silenziose
sulla terra, non si accorse che la sua pelliccia grigia diventava sempre più
bianca . fatto sta che l’orso continuava a camminare, affondava nella notte,
nella neve. Forse voleva solo scomparire, nient’altro.
Ma all’improvviso alzò la testa e vide la pista bianca, che brillava così
accecante in quel cielo d’inchiostro.
E lui, che non cercava niente, lui che provava solo dolore, si sentì leggero
come le ali di un uccello.
Corse sul sentiero bianco, come una nuvola spinta dal vento. Si guardò
intorno e vide che tutto era bianco e che anche la sua pelliccia era bianca.
Si sentì felice.
I pochi animali che ancora non dormivano videro un grande orso bianco che
galoppava sulla pista.
“Guardate!! Un orso bianco” disse il pinguino
“L’orso polare!!” aggiunse
Da quel giorno l’orso polare abitò le eterne bianche terre del nord, e
diventò saggio e amico degli animali che vivono nel Grande Nord.
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