Racconto di Patrizia Ambrosini
La terra era completamente bruciata dal sole, gli alberi
erano secchi, i campi riarsi e il fiume quasi asciutto.
Ben presto la carestia dilagò in tutto il paese.
Papà Ragno doveva nutrire sei figli e una moglie: guardando le loro pance
vuote si rassegnò ad andare a mendicare un po' di cibo di villaggio in
villaggio.
Piangendo disperato sulle sue sventure, tutte le sere riusciva a portare a
casa qualcosa da mangiare; sette frittelle, sette patate dolci, o, ancor
meglio sette chicci di riso.
Ogni volta posava il suo bottino sulla stuoia all'ingresso della capanna e
ogni volta mamma Ragno sospirava:
“mio caro, ma noi siamo in otto, contando anche te. Me lo dici come facciamo
a dividere in otto sette patate dolci o sette chicchi di riso?”
Papà Ragno alzava le spalle e rispondeva con voce lamentosa:
“io non voglio niente per me, mi basta qualche boccone.
Ma quando si mettevano a tavola lui inghiottiva goloso metà di ogni porzione
di cibo, ripetendo:”Figlioli, è solo un assaggio!
Che furfante , con una simile dieta, divenne ben presto grosso come una
palla
Papà Ragno adesso, quando andava al villaggio chiedendo un po' di cibo per
la sua famiglia, tutti gli sbattevano la porta in faccia.
Pensavano:”questo ragnone grassottello non ha certo bisogno di mangiare!” E
ben presto la famiglia ebbe di nuovo fame.
Papà Ragno decise di partire per cercarsi un lavoro.
Strada facendo incontrò una bella zucca. Una zucca? direte voi!! sai che
roba! BIsogna però precisare che non era una zucca normale: infatti, non
solo era panciuta, ma sapeva anche parlare.
“Buongiorno, Papà Ragno. Dove state andando così di fretta?”
Immaginatevi la sorpresa del ragno!”Ho sentito bene? Una zucca che parla ?”
La zucca scoppiò a ridere.”certo che parlo, tutte le zucche magiche parlano
da queste parti.
“Zucca, fammi vedere la tua magia,” disse allora papà ragno.
E la zucca fece apparire una tavola imbandita con i piatti più appetitosi.
Era davvero una zucca magica! Papà Ragno divorò in un batter d'occhio quel
favoloso pasto e portò la zucca a casa. Senza dubbio avrebbe risolto i suoi
problemi!
Così la famiglia Ragno per giorni e giorni si ingozzò di cibo.
Quando uno dei sei figli domandava al papà da dove venisse tutto quel cibo,
lui assumeva un'aria misteriosa e si rifiutava di dare spiegazioni. Aveva
nascosto la zucca in un folto cespuglio e ogni mattina andava a ripetere la
magia.
Un giorno però, uno dei figli scoprì il suo segreto.
Allora attese il calare della notte, quando tutti si furono addormentati,
prese la zucca e se la posò davanti alle zampe.
“Zucca, mostrami la tua magia!” le disse.
E la zucca fece apparire una tavola imbandita con i piatti più appetitosi.
Al momento di rimetterla a posto però,nella fretta, la fece cadere su una
pietra e la ruppe.
Il mattino dopo quando Papà Ragno pronunciò la frase “Zucca, mostrami la tua
magia!” non accadde nulla.
L'incantesimo si era spezzato e la zucca era ritornata ad essere un frutto
come tutti gli altri.
Papà Ragno provò a strapazzarla, a sgridarla, a insultarla, ma niente da
fare, la magia non c'era più. Allora chiese ai figli se ne sapevano
qualcosa, e quando il figlio confessò l'incidente, ci rimase così male che
non ebbe neppure la forza di punirli.
Fu cos' che la fame tornò ad abitare nella casa della famiglia Ragno.
Papà Ragno, prese di nuovo la strada del villaggio per andare a mendicare un
po' di cibo e intanto pensava:”Forse troverò un'altra zucca”.
Ebbene, fu proprio così. Non credeva ai suoi occhi, ma eccola là, simile
alla prima paffuta come un'anguria. anche questa lo salutò come aveva fatto
con l'altra.
“Zucca, mostrami la tua magia” disse Papà Ragno.
Ma questa volta la zucca fece apparire non un bel pasto gustoso, ma una
bella e robusta scopa che iniziò a colpire Papà Ragno così forte da farlo
temere che sarebbe morto.
“che sortilegio spaventoso! Piagnucolò quando la scopa ebbe finito di
picchiarlo sulla schiena.
Decise comunque di portare a casa la zucca magica e di dare una bella
lezione ai suoi figli curiosi.
Nascose il frutto nel medesimo cespuglio.
Alla sera quando si fu addormentato, Mamma ragno e i sei figli corsero a
cercare la zucca.
“Zucca, mostrami la tua magia!”
E la zucca la mostrò, eccome!! la scopa iniziò a colpire come non aveva mai
fatto prima.
I Ragni corsero a rifugiarsi nei quattro angoli della capanna per
proteggersi dalla scopa; chi si rifugiò in una crepa nel muro, chi in un
buco, chi trovò una fessura in cui scivolare, chi andò sotto un mobile.
Da allora i ragni non lasciarono più i loro nascondigli, ed è là che stanno
ancora oggi. Se andate a vedere li troverete specialmente negli angoli più
bui, dove nessuno li può scovare e nessuna scopa può romper loro le piccole
ossa!
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