Racconto di Patrizia Ambrosini
Il Re della savana, il vecchio leone, era morto. Fu subito ordinato a
tutti gli animali un lutto di trenta giorni in onore del Re.
Ma subito si dovette procedere alla ricerca di un nuovo Re della savana.
La scelta non fu facile. Nella savana i leoni erano ormai diventati pochi e
oltremodo solitari, molto aggressivi e odiavano ogni incontro con gli altri
animali. I leoni si sa sono animali molto feroci, ma anche molto timidi ben
educati, da sempre erano i Re di tutti gli animali.
“A questo punto che scopo avere un Re ? Disse l'elefante durante l'assemblea
per eleggere il nuovo Re.
“ E' vero !! i leoni sono diventati troppo solitari e non capiscono i
problemi della savana”disse la giraffa mentre sgranocchiava una foglia dalla
chioma più alta dell'albero.
“ Ma non possiamo restare senza un Re “ interruppe la zebra
“E chi lo dice?? noi siamo forti quanto i leoni disse la tigre
“Una tigre Re della foresta!!! assolutamente no!! ringhiò il puma
La situazione si stava trasformando in un vero e proprio litigio, quando si
fece avanti uno scimpanzè.
Sbucciando una banana dopo l'altra disse:” ho trovato un candidato idoneo
per fare il Re della savana”
“ chi tu ??” risero in coro tutti gli animali
“ No, non io ... ma laggiù ai margini della savana c'è un leone. Non è un
leone qualsiasi è un leone che è appena fuggito da un circo....lui si che sa
molte cose, a differenza degli altri leoni, si annoia quando rimane solo e
ama essere circondato dagli animali; pensate non odia neppure gli uomini, ha
un cuore pacifico.”
Un Re del genere piacque a tutti gli animali e fu fissata la data
dell'incoronazione.
La festa fu preparata in modo insolitamente solenne. Vennero invitati tutti
gli animali della terra, quelli del bosco, delle montagne e della fattoria.
Oltre ai soliti discorsi d'occasione,si pensò di dare anche un concerto
nella forma classica del quartetto.
Si sarebbero esibiti gli animali più rinomati come suonatori: il corvo, la
rana, il cane e la mucca.
Un'armonia di voci così diverse doveva assicurare una grande successo.
Gli animali scelti fecero le prove nella radura in mezzo al silenzio della
savana
Disegnarono un quadrato con le canne di bambù , si disposero ai quattro
angoli e cominciarono coraggiosamente a produrre la loro musica, ciascuno
secondo il proprio talento.
I pellicani vennero ad ascoltare. Ma appena eseguito il primo pezzo, la metà
degli ascoltatori scappò spaventata.
I musicisti si accorsero che c'era qualche difetto nell'esecuzione e
pensarono di correggerlo.
“ Ci siamo disposti male, disse la mucca. Io e il cane dobbiamo stare nella
parte orientale del quadrato, il corvo e la rana verso occidente.”
Si spostarono e ricominciarono il concerto.
Ma questa volta fuggì anche l'altra metà dei pellicani.
“ Ci siamo di nuovo disposti male, dichiarò il corvo, io e la rana dobbiamo
suonare verso nord e il cane e la mucca verso sud.”
A questa nuova disposizione, accorsero gli scimpanzè sui rami degli alberi e
incominciarono a ridere a ridere a ridere....Seguirono altri spostamenti e
altre prove, finchè non uscì dalla savana un rinoceronte tutto arrabbiato
minacciando i quattro musicisti .
La rana, il corvo, la mucca e il cane chinarono tristi le teste non sapendo
cosa fare. Quale fu la loro sorpresa quando videro arrivare il futuro re
leone in onore del quale si preparava il concerto.
Il leone aveva un aspetto bonario e sembrava quasi divertito dall'insuccesso
dei musicanti, che invece tremavamo di paura. Disse loro:
“ Io, di musica non me ne intendo ma ho sentito dire che tra gli animali c'è
una civetta saggia che ha esperienza degli affari del mondo. Chiedete
consiglio a lei!
Non si sa come accadde, ma in quello stesso momento la civetta spuntò dal
cavo di un vecchio albero e disse:
“ Non è la disposizione che guasta il concerto, ma le vostre voci. Imparate
prima a suonare ciascuno melodiosamente la propria parte: solo dopo si può
cercare l'armonia con gli altri.
Il futuro Re leone rimase colpito dalle parole della saggia civetta.
Lui era sto ben educato nel circo ed era pienamente d'accordo con la civetta
perciò le disse:
“Da oggi sarai la prima fra i consiglieri della mia corte . Che la saggezza
abbia più peso degli schiamazzi e degli urli! E anche i miei sudditi, nei
loro dubbi ricorreranno a te!
“ Così sia!” risposero gli scimpanzè che questa volta non ridevano più e
anche i pellicani risposero allo stesso modo.
La civetta chinò la testa in segno di riverenza e di consenso e come fu
venuta così se ne andò.
Intanto la voce che il futuro Re leone avesse nominato una civetta prima
consigliera di corte fece il giro per tutta la savana e, come succede
sempre, c'è chi per invidia vuole a tutti costi rovinare tutto.
Le iene!! sono animali cattivi per natura sono viscidi e subdoli capaci di
insinuare il più piccolo dubbio nel cuore di alcuni animali. E così fecero.
Iniziarono dai lupi.
“Avete sentito che il nuovo Re ha nominato prima consigliera una civetta?
Un'animale della notte !! non toccherebbe a voi lupi che siete le bestie più
feroci del bosco? Insinuarono le iene.
“Hanno ragione” dissero i lupi e, si riunirono in branco per decidere cosa
fare.
Le iene intanto andarono dalle aquile:
“Avete sentito anche voi cosa ha deciso il Re leone? Nominare prima
consigliera di corte una civetta!! ma come, voi non siete gli uccelli più
belli, più maestosi, più grandi del cielo? Quel posto tocca senz'altro a una
di voi.” Le aquile rifletterono per un po' e decisero che si, le iene
avevano proprio ragione!! una civetta consigliera di corte? Non si era mai
vista una cosa del genere
Passò il tempo,i preparativi per la festa erano quasi pronti. I musicisti
suonavano in armonia, le aquile, i lupi tramavano alle spalle della civetta
e del Re leone.
Ma un giorno accadde qualcosa: il bosco era silenzioso, troppo silenzioso!!
gli uccelli non cantavano e nemmeno le foglie si muovevano leggere nella
brezza del vento.
All'improvviso si sentì un rumore sospetto, come di qualcuno che correva, e
le grida lontane dei suoi inseguitori. Non era un uomo a scappare, ma il
lupo nero, che correva trafelato per sfuggire ai cacciatori.
Appollaiata su un ramo stava tranquilla la civetta.
Il lupo la vide e con voce debole debole si rivolse alla civetta:
“ti prego salvami!!I cacciatori mi inseguono per uccidermi !!”
La civetta esitò un momento, ma poi indicò un grosso cespuglio accanto
all'albero su cui stava appollaiata e disse al lupo di nascondersi lì
dentro.
Arrivarono i cacciatori gridando:
“non hai visto un lupo correre in questa direzione?”
“l'ho visto, rispose la civetta, ma è già molto avanti, correte se volete
raggiungerlo!”
i cacciatori si allontanarono in fretta e furia.
Il lupo uscì dal cespuglio, guardò la civetta e disse:
“oggi mi hai salvato la vita, sei degna di essere la prima consigliera di
corte”
Il lupo tornò al branco e raccontò l'accaduto e convinse i lupi della
saggezza della civetta.”
Una mattina di alcuni giorni dopo, l'aquila si svegliò molto presto e partì
in volo ma dopo un po' stanca,si fermò sul ramo di una quercia.
Lì incontrò la civetta che si preparava a dormire nel buco del tronco.
Sapendo chi era e che funzione aveva nel regno degli animali, le augurò
cortesemente ( si fa per dire!!) buon riposo!!!
La civetta sorrise e disse all'aquila:
“ Buon giorno. Sta' attenta amica e rifletti bene sugli affari loschi che ti
aspettano” detto questo sparì all'interno del tronco.
L'aquila non comprese l'ammonimento. Guardò in tutte le direzioni e tutto
gli sembrava normale come sempre. Ma ad un tratto sentì un fruscio che
proveniva da sotto un albero. Guardò in basso e vide una tigre.
La tigre gli faceva cenni amichevoli e diceva con una voce dolcissima:
“oh che belle ali che hai!! Vederti volare è magnifico, sei l'onore di tutti
gli animali; eppure fin'ora non ci siamo conosciuti da vicino, scendi
dall'albero e mettiti qui nell'erba fresca vicino a me discuteremo un po'”.
L'aquila pensò di scendere, ma all'ultimo momento si ricordò del monito
della civetta e rimase sl ramo. Rispose alla tigre:
“ti ringrazio della tua gentile proposta, ma non posso accettarla. Non ci
conosciamo personalmente e nelle nostre famiglie si raccontano brutte storie
come quella di quell'aquilotto imprudente che era stato aggredito da una
tigre e mangiato in un sol boccone.” la tigre sembrò offesa;
“che parole poco gentili devo sentire, si, è vero, anticamente potevano
succedere queste brutte storie di cui si racconta ancora oggi. Ma tutto
questo appartiene al passato ormai. Non sai che ora è stato emanato un
decreto dal nostro nuovo Re leone che gli animali non devono più mangiarsi a
vicenda ma che, al contrario devono amarsi e parlarsi amorevolmente?”
L'aquila fu stupita dalla straordinaria notizia e si era già lasciata
convincere a scendere dall'albero per sedersi accanto alla tigre.
Ma in quel momento sentì abbaiare dei cani che sembravano avvicinarsi. Girò
la testa da quella parte e ascoltò. La tigre notò il suo gesto e chiese;
“Cara aquila che cosa hai, cosa ti pare di sentire?
“ci sono dei cani da caccia che sembrano avvicinarsi” rispose.
“Cani da caccia? “ disse spaventata la tigre. In questo caso non posso
fermarmi qui e lasciarmi sorprendere da loro.
“ Ma che dici? Non avrai paura dei cani? Diamine sei una tigre se vuoi puoi
diventare feroce e mangiarli in un boccone: e poi non è stato pubblicato il
decreto di sua maestà, il nostro re leone, sulla tolleranza fra gli
animali?”
“Animali non educati come sono i cani da caccia, forse non hanno sentito che
il decreto è stato pubblicato.”
La tigre sparì. L'aquila rimase sull'albero e pensò:
“guarderò come sono davvero questi cani.”
Ben presto arrivò il branco di cani. Appena videro l'aquila sull'albero,
alzarono i loro musi e cominciarono ad abbaiare ferocemente. L'aquila li
guardò con stupore:
“non vi ho fatto niente di male, perchè abbaiate così? Siete davvero
maleducati. Meno male che non potete salire sull'albero.
In quel momento qualcuno le toccò le ali. Era la saggia civetta che gli
sussurrò:” vieni presto a nasconderti da me, nel cavo dell'albero.
Dopo i cani arriveranno i cacciatori. Hanno il fucile che spara in alto.
L'aquila esitò un momento ma c'era già un cacciatore che mirò in alto con il
fucile e sparò. Per fortuna non colpì l'aquila che si nascose presto nel
cavo della civetta. Quando poi i cacciatori se ne andarono, l'aquila
ringraziò la civetta e prese il volo. Arrivata al nido raccontò a tutte le
aquile la sua avventura e anche loro capirono che la civetta era veramente
saggia e degna di essere la consigliera di corte del re leone.
Nessun animale ascoltò più le iene, la festa per l'incoronazione de re leone
fu un enorme successo e in seguito quando qualche animale aveva bisogno, il
Re leone li mandava dalla saggia civetta che aveva sempre per tutti un buon
consiglio da dare.
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